Bruxelles avverte la Spagna dei rifiuti dei fondi portuali

Bruxelles avverte la Spagna dei rifiuti dei fondi portuali

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El Puerto Exterior de La Coruña, uno de los que están en el informe por su pobre ocupación (Spanish Ports/Naucher Global)

Il Porto Exterior di La Coruña, uno di quelli nel rapporto per la sua scarsa occupazione (Porti Spagnoli / Gaucher Global)

Pochi giorni fa è stata prevista l'ultima relazione della Corte dei conti europea (i revisori dei fondi europei, in somma) e, per la Spagna - anche se anche per altri paesi - i risultati della relazione lasciano alla terra la politica dei rifiuti negli investimenti nelle infrastrutture portuali. A questo proposito, il rapporto esecutivo è molto chiaro: "Tra il 2000 e il 2013, l'UE ha investito 6,8 miliardi di euro nei porti. La Corte ha rilevato che le strategie di sviluppo stabilite dagli Stati membri e dalla Commissione non hanno fornito informazioni sufficienti per consentire un'efficace pianificazione delle capacità, che ha portato agli investimenti cofinanziati dall'UE nelle infrastrutture portuali inefficaci e insostenibili, con un elevato rischio di rifiuti di circa 400 milioni di euro.". Inoltre, in molti casi, «La Commissione non aveva adottato le misure necessarie nel settore degli aiuti di Stato e delle procedure doganali per consentire ai porti di competere su base uguale». I dati che forniscono non lasciano spazio per dubbi: " 97 milioni di euro sono stati investiti in Infrastrutture che non sono state utilizzate o sono state significativamente sottoutilizzate più di tre anni dopo la realizzazione dei lavori". I revisori hanno visitato 19 porti marittimi in cinque paesi dell'UE (Germania, Italia, Polonia, Spagna e Svezia) e hanno rilevato che le strategie a lungo termine non hanno fornito una base solida e coerente per la pianificazione della capacità portuale necessaria. Nel caso della Spagna, la Corte dei conti parla, ad esempio, di spese a Cartagena, Algeciras, Vigo e Tenerife. Inoltre, tre dei quattro porti spagnoli (Arinaga, Isole Canarie; Ferrol e Punta Langoseira, in Galizia) hanno mostrato un modesto aumento delle loro attività rispetto al 2010, "ma rimase significativamente al di sotto della capacità massima creata (circa il 10% in Arinaga e Langoseira, e circa il 25% in Ferrol)". Inoltre, nel caso dei porti di Cartagena, Algeciras e Ferrol "hanno incluso nella loro strategia di crescita la cattura di più traffico a o dalla regione di Madrid, che è anche un mercato tradizionale di altri grandi porti (Valencia in particolare)". Allora... "L'aumento di capacità è stato effettuato senza valutare se c'era un traffico sufficiente per coprire la stessa area di influenza dell'interno".

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