
Hernanz guida il movimento di censura contro il presidente dello spagnolo di Piragüismo
Hernanz guida il movimento di censura contro il presidente dello spagnolo di Piragüismo

Alfredo Bea è sempre stato uno dei più critici della presidenza spagnola... per un semplice motivo... coloro che muovono questo sport sono fuori dalla direzione... che è ingiustificabile e insopportabile... oltre ad una barbarie senza senso.
Conferenza stampa di Javier Hernánz, in cui siamo comunicati ai media presenti... Vi abbiamo chiamati a comunicarvi in modo diretto che questa mattina la CENSURA MOTION è stata formalmente presentata contro l'attuale Presidente della Royal Spanish Federation of Piragüismo.
Javier Hernanz (Arrionda, 1983) è stato su un piro per tutta la vita. Forse è per questo che sa quanto pochi di questi lavori sportivi, che gli ha permesso di essere un medagliere in europei e nel mondo, oltre ad avere due Olimpiadi. Qualche mese fa, a febbraio, ha voluto dare un nuovo impulso alla Federazione Spagnola di Piragüismo correndo per la sua presidenza. Una gara in cui ha perso con quattro voti (52 con 48 voti) con l'altro candidato, Pedro Pablo Barrios. E ora sta annunciando una mozione con l'attuale presidente.
I numeri delle sette federazioni che sostengono di sostenere la ribellione rappresentano le organizzazioni di 9 su 10 concorsi, che si tengono ogni anno nel nostro paese. Le Federazioni autonome che sostengono il moto della censura, con il loro enorme lavoro, sono state quelle che hanno preso le castagne dal fuoco al piragüismo.
Il movimento di censura è stato richiesto prima del Consiglio Elettorale da 36 membri dell'assemblea: 7 presidenti delle federazioni autonome, 20 club e 9 atleti. In questo modo si compie la terza Assemblea Generale, come richiesto dagli statuti della Royal Spanish Federation of Piragüismo.
Il Consiglio Elettorale ha due giorni lavorativi per concordare sulla loro ammissione al procedimento. Una volta ammessa la procedura, essa viene richiamata all'attenzione del presidente che ha 48 ore per convocare l'Assemblea. La data per la riunione dell'Assemblea non può essere prima di 15 giorni lavorativi dopo che il Presidente l'ha chiamata, o oltre 30 giorni lavorativi, sempre contati dal giorno in cui fa la chiamata. Durante i primi 10 giorni lavorativi, possono essere presentate proposte alternative.
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